Ecco come Luigi Di Maio riesce a promuovere la sua propaganda politica avvalendosi dell’ausilio dei social networks.
Luigi di Maio, il ministro degli affari esteri, si è da sempre distinto per ricorrere a nuovi metodi per attirare seguaci. Tra questi, l’uso di social networks come Facebook, grazie al quale è riuscito a catturare l’attenzione degli elettori più giovani.
Di Maio su Facebook ha sempre esposto le proprie idee, e condiviso ogni aspetto della propria carriera politica basata sulla comunicazione con le nazioni estere.
Spesso è stato possibile assistere a qualche Diretta Facebook di Di Maio, e sono state davvero tante le persone, tra cui citiamo articolisti e ghost writers, che hanno scritto per mano del celebre ministro.
Ecco quindi come un metodo alternativo alla comunicazione tradizionale, può arrivare ad ottenere il consenso e l’attenzione dei più giovani, arrivando a coinvolgerli in maniera attiva nella vita della comunità.
Un nuovo modo di comunicare: Di Maio Facebook
Prima di Di Maio su Facebook, erano altre persone ad ottenere la meritata popolarità sui social: web star, influencer e creatori di contenuti si dividevano il successo sulle piattaforme sociali, attraverso la condivisione di contenuti che in qualche modo riuscissero a conquistare followers e seguaci.
Secondo il ministro, Facebook si rivela essere un ottimo trampolino di lancio nella conquista del parere dei più giovani, in quanto questi si lasceranno coinvolgere maggiormente poiché sentiranno la politica più vicina al loro mondo.
Da sempre infatti, i ragazzi idolatrano i loro idoli sul web, attraverso la condivisione dei contenuti e delle dichiarazioni che cantanti, calciatori e musicisti rilasciano grazie al portale virtuale. Ecco che quindi ricorrere a questo mezzo può essere molto proficuo, anche perché con il passare dei giorni sono sempre di più le persone che effettuano ricerche su Di Maio su Facebook.
Grazie a questi strumenti di ultima generazione, anche la politica può raggiungere facilmente la fascia sociale più giovane, andando a coinvolgere attivamente i giovani elettori che solitamente non hanno ancora le idee chiare all’età di vent’anni.
Il ruolo della propaganda politica è infatti quello di reclutare sostenitori e seguaci, andando ad informarli ed esponendo i propri punti di vista in maniera dettagliata.
In questo modo si aiuta il giovane a prendere coscienza di quella che sarà la sua ideologia politica nel presente e nel futuro prossimo, permettendogli di afferrare i concetti in un ambiente nel quale esso si sente completamente a suo agio.
Il cambiamento della politica prima di Di Maio su Facebook: un nuovo modo per coinvolgere le menti più giovani
Come è cambiato il modo di comunicare tra la politica e i giovani prima dell’avvento di Di Maio su Facebook?
Sicuramente nel passato non si disponeva degli stessi mezzi di comunicazione di massa che esistono oggi, e che permettono di diffondere la propaganda elettorale a livelli molto alti. Prima gli avvisi, i dibattiti e la comunicazione avvenivano solamente attraverso dei mass media che non permettevano un coinvolgimento attivo dell’elettore, ma si limitavano a trasmettere delle notizie senza creare alcun tipo di interazione tra le parti.
Il tutto veniva diffuso e discusso tramite l’ausilio di giornali, radio e televisione, oltre che alle classiche manifestazioni e rassegne politiche.
Negli ultimi anni invece, qualcosa è cambiato e nuovi metodi comunicativi hanno fatto la loro introduzione nella società, e ciò ha clamorosamente cambiato il modo di sentire e capire le cose.
Alcuni cantanti si sono fatti carico di pubblicare sui social le proprie opinioni, e hanno diffuso delle iniziative importanti atte a sensibilizzare i loro fans. Tra questi possiamo ricordare Bono, il leader della band irlandese U2, che aveva pubblicamente espresso la sua opinione proclamando il suo sostegno verso colui che ricopriva il ruolo del primo ministro britannico dei laburisti, ovvero Tony Blair.
Successivamente il ruolo di esprimere opinioni in grado di suscitare l’interesse della folla è passato agli influencer, che grazie alla loro popolarità sono riusciti ad “influenzare” i propri seguaci, proponendo loro ogni sorta di contenuto.
In che modo la società riesce ad evolversi: Facebook Di Maio e contenuti politici
Le prime persone a godere di questa fase di transizione globale, sono coloro che oggi hanno più o meno 30 o 40 anni, ovvero quelle persone che hanno appreso gran parte del loro sapere dai libri, dalla musica e dai media digitali.
Con l’avvento del nuovo secolo non vengono modificati i contenuti da trasmettere, ma i canali da questi utilizzati al fine di assicurarne una perfetta condivisione.
Ecco quindi entrare in gioco i blog e i forum, sistemi di comunicazione e di ritrovo grazie ai quali le persone più famose riescono ad esprimere le proprie idee e ad interagire con i propri seguaci, attraverso lo scambio di pareri e domande di diverso tipo.
Da un semplice dialogo può quindi innescarsi un’infinita rete comunicativa, che può fare nascere delle interazioni talmente ampie che sarebbe impossibile quantificarle.
In questo modo, un personaggio che raggiunge una certa popolarità e grande consenso dai suoi iscritti può facilmente fondare un nuovo movimento o partito, come nel caso di Beppe Grillo, che ha saputo unire nella propria ideologia il pensiero di studenti, casalinghe, precari e tutte la fasce più deboli della società.
Da Di Maio al Movimento Cinque Stelle
Detto questo come si fa ad arrivare al discorso relativo a Di Maio Diretta Facebook o al Di Maio Facebook? Il movimento è nato piano piano grazie alla favolosa presenza di ragazzi molto attivi su questo fronte, che hanno sponsorizzato la loro iniziativa sul web, cercando sempre più adesioni e consenso.
Questi ragazzi hanno sostenuto il partito sin dalle origini, e capitanati da Beppe Grillo, hanno espresso le proprie idee, enunciando al meglio il disagio verso una società che non li tutelava e non li prendeva in considerazione.
Il leader impersonato da Grillo, si è rivelato essere una figura carismatica e grintosa, una persona alla ricerca di cambiamento, solidità e concretezza, ma al contrario di ciò che era avvenuto con i Girotondi di Nanni Moretti, lui non è riuscito ad intraprendere un valido percorso politico, e l’esigenza di proclamare un nuovo leader non poteva più essere procrastinata.
A tal proposito, nel 2013, Luigi Di Maio, all’epoca vicepresidente della Camera dei Deputati, ha proiettato la sua carriera politica in un diverso ambito professionale ed istituzionale. Ed è proprio a questo punto che possiamo collocare la nascita di Di Maio Facebook.
Un ruolo chiave fu anche ricoperto da Roberto Casaleggio, fondatore di CEO della Casaleggio & Associati, il quale ha costruito un piano di marketing che oggi consente di effettuare ricerche come Di Maio Diretta Facebook.
Un movimento promotore del dialogo e del consenso
Il movimento nascente basa la propria attività su due principi fondamentali, ovvero quello del dialogo e quello del consenso. Al suo interno si trovano rappresentanti di ogni partito, che hanno deciso di abbandonare la loro strada per impegnarsi in nuovo percorso.
Tra questi troviamo ex politici di sinistra e di destra, ma anche molte persone non competenti che spesso hanno millantato false notizie e generato inutili dissapori all’interno del partito stesso.
La strada intrapresa ha portato Di Maio ha cercare la via del marketing, promulgando l’utilizzo dei social grazie ai quali venivano diffuse le ideologie del pubblico, e create diverse interazioni tra gli elettori e il partito.
Si è cercato di attuare una nuova strategia che aveva come scopo ultimo quello di ottenere la maggioranza su larga scala, influenzandola attraverso un mezzo di comunicazione molto potente come Facebook.
Il consenso Facebook di Di Maio e il ruolo dei social
A questo punto venne a formarsi un Direttorio, che prefissava delle regole e degli schemi molti rigidi da seguire in maniera scrupolosa. Una di queste regole, che il Movimento ha dovuto accettare in maniera totale senza opporre alcuna replica, fu il divieto assoluto di apparire all’interno di contesti e trasmissioni televisive.
In seguito a questa decisione molti membri del partito decisero di abbandonare definitivamente il partito, e così Di Maio su Facebook perse molta popolarità e con essa tanti seguaci e moltissimi consensi.
Luigi Di Maio venne messo da parte in quanto in molti lo ritenevano poco adatto al ruolo che da un po’ di tempo stava ricoprendo, e lo consideravano come un politico senza alcuna personalità, che si limitava ad emulare e a diffondere le idee già precedentemente espresse da Beppe Grillo.
Lui però seppe porre resistenza alle accuse e alle critiche, e riuscì a trasformare la sua condizione di svantaggio in una situazione molto favorevole.
Fu allora che il pubblico cominciò a ritenere Di Maio come una risorsa per il paese, una fonte d’ innovazione e rinnovamento in grado di cambiare le sorti di un’Italia segnata da tantissimi insuccessi, anche se piano piano la situazione degenerò in quanto molto misteri irrisolti si abbatterono sulle sorti del partito, come quello relativo al mondo del lavoro.
Di Maio passò da una popolarità quasi totale alla denigrazione, in quanto spesso si avvertivano mancanze generali, a partire dal modo in cui il ministro discorreva con i suoi fedeli e i suoi colleghi.
Il profilo social di Di Maio su Facebook
Per comprendere al meglio la questione di cui stiamo discorrendo, dobbiamo prendere in esame il profilo social di Di Maio su Facebook.
Ovviamente esso si avvale di un’immagine di copertina che esplica lo stemma del partito, e di una foto profilo che lo ritrae in un contesto molto formale, facilmente riconducibile al suo ruolo di ministro degli esteri, a cui ha abbinato una mascherina in modo da far percepire come il suo ruolo sia del tutto assoggettato al rispetto delle regole.
Tra le tante attività promosse dal suo account, la Diretta Facebook di Di Maio rimane tra le più famose, in quanto risulta essere molto seguita visto l’alto numero di seguaci, che ad oggi risultano essere più di due milioni.
Questi dati ovviamente non sono fissi, ma tendono a salire e a scendere in modo continuo, soprattutto nell’ultimo periodo del 2019.
La pandemia scatenata dal Covid-19 inoltre, ha dato vita a delle importanti trasformazioni che hanno creato un nuovo assetto politico assoggettato al governo di Conte e del Movimento Cinque Stelle, e questo ha suscitato una nuova ondata di fama e popolarità per Di Maio.
La popolarità di Di Maio su Facebook in seguito alla pandemia di Coronavirus
Questo incremento di notorietà si è verificato soprattutto sul profilo Facebook di Di Maio, dove si è potuto assistere non solo ad un aumento molto ampio di nuovi iscritti e di seguaci, ma sono stati tantissimi i commenti e i like dedicati ai post che il ministro degli esteri ha pubblicato sulla propria pagina del famosissimo social.
Uno dei contenuti che ha fatto più scalpore ma che al tempo stesso ha trovato ampio favore e sostegno da parte del pubblico, è stato quello relativo al referendum incentrato sul taglio delle figure dei parlamentari avvenuto nel mese di settembre.
In merito a questo tema infatti, Di Maio aveva rilasciato un’intervista al Corriere delle Sera, e le sue parole sono state condivise moltissime volte sia su Facebook che su altri social network popolari come Twitter ed Instagram.
Secondo quanto dichiarato da Di Maio su Facebook, negli ultimi tre anni molti errori sono stati attribuiti al partito del Movimento dei Cinque Stelle, e si tratterebbe di sbagli che hanno portato il sistema a controllare i comportamenti assunti dai vari politici e da Di Maio stesso.
Il ministro ha annunciato di essere l’ennesima vittima di un sistema sbagliato, e i giornalisti anziché erigersi come rivelatori e portatori della giustizia più leale, non hanno in alcun modo contribuito all’enunciazione della verità.
Grazie ai social, la politica di Di Maio continua ad acquisire popolarità ma anche a perdere nuovi seguaci, e ciò sulla base dei tempi e dei periodi in cui il partito è più o meno esposto alla notorietà.
Grazie al ruolo dei social, alla Di Maio diretta Facebook, e ai vari profili nati con lo scopo di condividere con la società dei pensieri in grado di enunciare l’ideologia di un partito, vengono a ridursi le distanze tra governo ed elettori, ma allo stesso modo è molto più frequenti essere additati e criticati quando le cose non vanno come si era prefissato.